L´enfasi, I´ineffabile e il fatuo: oralità fittizia in D`Annunzio
DOI:
https://doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i6-7p9-21Parole chiave:
Gabriele D´Annunzio, poesia, oralità fittiziaAbstract
D´Annunzio attua una costante nobilitazione dei suoi testi poetici con perifrasi e analogie con un passato mitico e tramite l´imitazione di generi arcaici come l´inno greco e la laude medievale. Ii testo poetico viene cos trasformato in preghiera e ne adotta l´enunciazione. Attraverso i meccanismi linguistici dell´apostrofe e dell´allocuzione, il poeta personaggio è rappresentato come parlante a entità personificate o a persone presenti sulla scena d´enunciazione, mimando l´oralità primitiva della preghiera. L´oralità fittizia di gran parte della poesia dannunziana dà alla poesia il caracteristico tono teatrale recitativo. Tali ipotesi, vengono verificate nell´analisi puntuale della celeberrima "Sera Fiesolana"Downloads
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Pubblicato
30-07-2003
Fascicolo
Sezione
Literatura e crítica
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Come citare
Facchetti, S. (2003). L´enfasi, I´ineffabile e il fatuo: oralità fittizia in D`Annunzio. Revista De Italianística, 6-7, 9-21. https://doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i6-7p9-21